mercoledì 26 giugno 2013

Riassunto del blog

Questo post sarà un riassunto del percorso fatto con il blog fino ad ora, con rimandi alle varie pagine in cui il particolare argomento viene trattato, aggiornato al giorno 14-06-13.

Prima di cominciare, per una consultazione più rapida rimando all'indice del blog, che si può raggiungere anche dalla barra soprastante.




Dopo aver introdotto il blog, descrivendo al contempo il libro che ho analizzato nel fare questo percorso (Dalla Terra Alla Luna), per trattare dell'argomento "arma da fuoco",  ho costruito un abbecedario dell'argomento, cercando di descrivere le parole più rilevanti in questo riguardo. Poi, ho cercato i concetti fondamentali dell'argomento e li ho riassunti in sei parole, che vengono poi adottate come parole chiave del blog, non solo del post. Una cronologia breve ripercorre le tappe fondamentali dell'evoluzione delle bocche da fuoco.

Lo studio più preciso delle bocche da fuoco è stato realizzato partendo da quella più longeva, se non più emblematica, ovvero il cannone, descritto nella sua storia e nelle sue funzioni. Nella prima parte descrivo l'evoluzione dell'arma dal Medioevo ad oggi, mentre nella seconda si trovano le differenze tra le tre principali armi d'artiglieria. La seconda parte dello studio l'ho dedicata al proiettile, descrivendo la sua anatomia e il suo funzionamento, con un accento particolare sulla rigatura delle canne. Da lì ho descritto le fortificazioni, ovvero gli edifici che devono resistere agli impatti, e le protezioni, quello che deve proteggere chi combatte. Un altro argomento trattato riguarda la standardizzazione in questo ambito. Per alcuni di questi argomenti ho trovato dei brevetti significativi.

Approfondendo le armi da fuoco portatili, ne ho fatto una storia cronologica più approfondita, ne ho tracciato una geografia e ho cercato una celebrità.

Allargando lo studio ho studiato le unità di misura che vanno applicate in questo ambito. Ne ho immaginato una trasposizione nei media e ho descritto il modo con cui "ci si diverte"  con i wargames. In un breve post su Robert Capa ho parlato della guerra in fotografia.

Infine, girando per la rete ho trovato alcuni link esterni interessanti, a proposito di xkcd, gas guns e pistole di plastica.

Ho comunque intenzione di aggiornare questo riassunto quando sarà necessario.

lunedì 24 giugno 2013

"Born To Kill"

Come uscito dalla locandina del film Full Metal Jacket di Stanley Kubrick, il sergente Dillard Johnson sembra essere uno dei pochi individui a poter ricevere il titolo riportato sul famoso elmetto. Il sergente "Carnivoro", come era stato soprannominato, si considera infatti nel suo libro come uno dei soldati americani più letali di sempre: come mitragliere su un IFV M2 Bradley ha infatti totalizzato 2746 uccisioni durante il conflitto iracheno del 2003, riportando fedelmente ogni "testa" (a suo dire, l'unica parte quasi sempre riconoscibile) a matita su un taccuino. A un certo punto, però, dato che questo modo di uccidere non gli permetteva di "vedere negli occhi" chi uccideva, ha deciso di ricevere un addestramento da tiratore scelto e ha aggiunto altre 121 uccisioni al conto totale.

In questi giorni sta uscendo il libro che ha scritto, intitolato giustamente "Carnivore", in cui riporta tutte le sue "prodezze", affermando che gli introiti gli serviranno per pagarsi le cure per il Linfoma di Hodgkin che si è formato a causa dei proiettili DU (uranio impoverito, sono già stati nominati in altri post del blog che poi linkerò) utilizzati dal suo Bradley.

Chiudo con quello che penso renda questa figura particolarmente impressionante, se non letteralmente inquietante, ovvero il suo giudizio sulle uccisioni:
'It's sort of sad to say, but they are just another pencil mark,'
 Come dire, un'uccisione che rimane solo come segno sulla carta.

Fonte: http://www.dailymail.co.uk/news/article-2346887/U-S-deadliest-soldier-says-tally-2-746-kills-just-pencil-mark-s.html

Per altre informazioni sui proiettili DU, rimando alla voce wikipedia relativa e all'articolo sull'energia cinetica

giovedì 13 giugno 2013

Indice ai brevetti

Qui vengono riportati tutti i post già realizzati che contengono almeno un brevetto relativo al loro argomento, oltre ai rispettivi brevetti. L'indice generale contiene invece tutti gli argomenti.

EP 0898692 A4 "Munitions using infrared flare weapon systems"
WO 2008090505 A3 "Reloadable subsonic rifle cartridge"


EP 0993255 A1 materiali realizzati per le uniformi dei marines
WO 1998019130 A2 brevetto di un giubbotto antiproiettile militare
EP 1342047 B1 "Infra-red emitting decoy flare"
EP 0898692 A4 "Munitions using infrared flare weapon systems"

Cannoni:
WO 2006107530 A3 "Guided kinetic penetrator"
EP 0442868 B1 "Linear hollow charge devices"



US1628226 brevetto Browning M2
US984519 brevetto Colt M1911





Tutti i brevetti qui riportati sono stati cercati nel sito Google Patents il 14-06-13 o prima.

mercoledì 12 giugno 2013

La standardizzazione e la precisione


Qualunque organizzazione di una forza che richieda forniture di diverso tipo,  costanti e in grande quantità (come dire, un esercito che richiede vettovaglie come uniformi, munizioni e carburante) trova nella standardizzazione delle proprie necessità una parte fondamentale dell'approvvigionamento. Risulta infatti essere molto più complesso rifornire in modo adeguato un esercito se questo non ha, per esempio, un calibro uguale per tutti i cannoni usati nei propri reggimenti.

Questa (non) ovvia conclusione viene in realtà raggiunta solo con Napoleone, come già detto nella storia del cannone. Quest'ultimo, infatti, intuisce l'importanza fondamentale della standardizzazione e sfrutta al massimo la riforma fatta da Jean-Baptiste Vaquette de Gribeauval (1715-1789): il Gribeauval, comandante dell'arma dell'artiglieria, richiede infatti che tutti i cannoni vengano costruiti utilizzando gli stessi standard, per tutti gli arsenali di Franci. Con la riforma fatta dal generale i cannoni cosiddetti da campagna dovevano essere da 4, 8 o 12 libbre (il calibro veniva definito dal peso della palla, non dal diametro della bocca di fuoco) e dovevano essere costruiti seguendo un disegno uguale per tutti, realizzato con una precisione 2,228mm. Progettò anche delle dime con la funzione di verificare che la bocca da fuoco rientri nel margine d'errore previsto. Tutto questo portò a una notevole riduzione nella manutenzione dei cannoni, poiché questi erano effettivamente realizzati con parti intercambiabili tra di loro, permettendo di utilizzare le stesse linee di rifornimento per tutti i cannoni.

La standardizzazione dei calibri nelle armi da fuoco portatili si è effettivamente consolidata con le prime leve di massa, inizialmente assestandosi su calibri da circa 13 o 10 mm per le armi ad avancarica e 9 mm per quelle a retrocarica. Con la Prima Guerra Mondiale si affermarono le armi con un calibro che si aggirava attorno ai 7mm da entrambe le parti, questo perché i fabbricanti si erano resi conto del fatto che l'effettivo potere d'arresto del proiettile dipendeva più dalla velocità che dalla massa: un proiettile più leggero ma più veloce risultava comunque più letale di uno più pesante ma più lento. Durante la Guerra Fredda, con l'istituzione della NATO, si ebbe un'ulteriore standardizzazione che portò tutti i paesi dell'Alleanza ad adottare le cartucce che ancora oggi si usano, per esempio il 5.56. Qualcosa di simile venne fatto dai Paesi del Patto di Varsavia, che introdussero prima il cosiddetto 7.92 sovietico, sostituendolo poi con l'attuale 5.45.

L'altra faccia della standardizzazione è l'accuratezza con cui vengono realizzati i prodotti: la precisione, se nel periodo del pressappoco veniva tralasciata, viene ora enfatizzata in modo tale da avere pezzi sempre più affidabili e confacenti agli standard. L'introduzione dei primi metodi di controllo dei prodotti non fece altro che dare importanza a come il prodotto veniva realizzato: nell'arsenale torinese ogni pezzo doveva superare tre "test di qualità", che ne certificavano poi la sicurezza. La prima prova è il "test del fumo":

"La bocca del cannone è repentinamente tappata da un cannoniere con un sacchetto riempito di fieno. Contemporaneamente l'altro cannoniere con un dito chiude il «focone». La prima prova è superata se da nessuna fessura fuoriesce il minimo pennacchio di fumo. "

Vittorio Marchis, Storia delle macchine, pagina 150, Capitolo III: La consapevolezza della tecnologia, Roma-Bari : Laterza 2010

La seconda prova richiedeva che il cannone, dopo aver sparato tre colpi con carica crescente, venisse riempito d'acqua. Se non si trovavano perdite in alcun punto, la prova veniva superata.
L'ultima prova richiedeva l'uso del cosiddetto "gatto": 

"Un ordigno, irto di ganci e punte ricurve, viene introdotto all'interno della canna e fatto strisciare sulle pareti interne. Se si trovano invaci, o soffiature o fessure nel «primo rinforzo oppure sul piano dell'anima» il pezzo viene rifiutato."

Vittorio Marchis, Storia delle macchine
  
La differenza negli standard di precisione causò notevoli problemi nel momento in cui venne ricevuta una partita di cannoni di origine inglese, dove evidentemente le prove di valutazione erano meno restrittive: molte delle canne non rientravano infatti negli standard torinesi. 
La mancanza di una convenzione internazionale nelle misura (che sarebbe stata introdotta solo con la nascita del SI in seguito alla Rivoluzione Francese) comporta una notevole differenza tra le misure relative, per esempio, al peso delle palle dei cannoni nei vari Paesi europei.

Un ambito in cui la precisione nella lavorazione è particolarmente importante è il design e la produzione dei proiettili per armi da fuoco portatili: tali proiettili infatti devono essere realizzati in modo tale da sigillare la canna dell'arma ed allo stesso tempo non esercitarla in modo esagerato, cosa che causerebbe troppa usura nella canna. 

Per approfondire l'argomento del proiettile o della storia delle armi da fuoco rimando ai rispettivi post. 

Inizio della pagina 

domenica 9 giugno 2013

Il potere d'arresto


Quando si parla della letalità delle armi da fuoco portatili si tratta in realtà di definire il potere d'arresto di un proiettile sparato da queste armi, ovvero dalla capacità che il proiettile ha di "abbattere", nel senso più letterale del termine, una minaccia. Una particolare efficacia in questo dipende da vari fattori, ovvero la capacità di cedere energia cinetica del proiettile, la sua velocità, la sua deformabilità e la sua capacità di penetrazione. 


sabato 8 giugno 2013

La rigatura delle canne


"Surrogate obice sferico con proiettile cilindro-conico. Partirò dentro. Arriverò collo streamer Atlanta. Michele Ardan"
Dalla Terra alla Luna, Jules Verne, pagina 132, capitolo "Un dispaccio telegrafico"

Imprudente? Come mai potete trattarmi così, mentre io ho chiesto una palla cilindro-conica all'amico Barbicane, per non girare per via a mo' di uno scoiattolo?

Dalla Terra alla Luna, Jules Verne, pagina 160, capitolo "Botta e Risposta"

Rigatura di una canna 9mm
Tra le evoluzioni tecnologiche più importanti per quanto riguarda le armi da fuoco non si può tralasciare il passaggio dei proiettili dalla forma sferica a quella cilindro-conica.  Questo passaggio si deve alla introduzione della rigatura della canna: tale tecnica era già nota fin dal 1400, ma era di tipo lineare, volta a raccogliere lo sporco lasciato dall'esplosione della polvere nera (questa polvere, a causa della sua composizione, tendeva a lasciare grandi quantità di residui in canna). Fu solo verso la fine del XIX secolo che la precisione degli strumenti e la disponibilità di realizzare scanalature dentro le canne permise la diffusione di questa tecnica per ottenere l'effetto sfruttato oggi da quasi tutte le armi da fuoco, considerando i mortai e i cannoni dei carri armati come notevoli eccezioni. 


sabato 1 giugno 2013

Le protezioni


"Come mai inventare qualcosa di meglio di questa Columbiad di novecento piedi! Quale corazza resisterebbe mai a un proiettile di trentamila libbre! Nicholl a bella prima rimase attonito, annichilito, sfracellato sotto simile «colpo di cannone», poi si rialzò, e risolse di schiacciare la proposta sotto il peso de' suoi argomenti. "
 Dalla Terra alla Luna, Jules Verne, pagina 81, capitolo Un nemico sopra venticinque milioni d'amici.


INDICE
  1. Concealement
  2. Uniformi
  3. Protezioni per i veicoli
  4. Le cariche cave

Dopo aver parlato di come funzionano le armi e quello che le riguarda, mi sembra appropriato parlare un tantino di quelle che sono le protezioni sviluppate nell'ambito degli eserciti per difendere i propri soldati dai proiettili nemici.

Queste "difese" possono essere categorizzate in base alla loro funzione, che possiamo chiamare concealement e cover. Uso termini inglesi perché non ho trovato un equivalente altrettanto stringato in italiano; una traduzione potrebbe essere individuata in "mimetizzazione" e "copertura" rispettivamente.