venerdì 29 marzo 2013

Il Cannone - La storia


"Quando un americano ha un'idea fa ricerca di un secondo americano che la divida. Sono tre, eleggono un presidente e due segretari. [...] Così accadde a Baltimora. Il primo che inventò un nuovo cannone si associò col primo che lo fuse ed il primo che lo forò. Tale fu il nocciolo del Gun-Club. Un mese dopo la formazione, esso contava mille e ottocento trentatrè membri effettivi e trentamila e cinquecento settantacinque membri corrispondenti."
 Dalla Terra alla Luna, Jules Verne, pagina 3, capitolo Il Gun-Club



INDICE
  1. Introduzione
  2. Le origini
  3. Le guerre napoleoniche
  4. L'industrializzazione
  5. Le guerre mondiali
  6. Le armi aeronautiche

Come primo post ho pensato di trattare del cannone, soprattutto perché mi permetterà poi di fare collegamenti con tutta la prima parte del libro che analizzerò.


Introduzione
Il cannone è un'arma fondamentale sia dal punto di vista militare che da quello storico: come prima cosa, è effettivamente stata la prima arma da fuoco a venire stabilmente utilizzata in Europa, causando una rivoluzione nella costruzione delle fortificazioni e nelle strategie militari. I primi cannoni erano poco più di tubi di ferro (a volte neanche questo, venivano utilizzati vari tipi di materiale, tutti tendenzialmente a rischio di esplosione) chiusi da un lato e con la nefasta caratteristica di essere dannosi per gli utenti quasi quanto lo erano per i nemici, questo per via della scarsa qualità di questi primi esperimenti: la camera di scoppio e il tubo erano troppo fragili per resistere all'esplosione della polvere da sparo che doveva propellere la carica, esplodendo anch'essi e tendenzialmente ricoprendo lo spazio circostante di letali frammenti metallici.


Le origini
All'inizio, i cannoni ricoprivano il ruolo di sostituti delle catapulte, delle baliste e delle altre macchine d'assedio, venendo montati su affusti in legno ancorati al terreno per resistere al rinculo dell'arma. Per questo motivo, spesso venivano caricati semplicemente con blocchi di roccia e pietre, senza sparare le palle da cannone rotonde che verranno più tardi.

Nel corso del tempo, la potenza dei cannoni divenne tale da rendere buona parte delle tradizionali fortezze obsolete: anche i muri più resistenti soccombevano all'enorme energia cinetica rilasciata all'impatto dai proietti lanciati dalle nuove armi, iniziando un processo di evoluzione che avrebbe portato ai successivi e più moderni forti a stella del periodo ottocentesco, di cui la Cittadella di Torino (a destra) è un ottimo esempio.



Comunque sia, per decenni l'uso dei cannoni in guerra si era limitato ad abbattere le mura nemiche. Inoltre, il suo uso veniva considerato da molti condottieri come "disonorevole", quanto di più lontano ci fosse da come veniva considerata la guerra in quel periodo: il cannone, come veniva considerato allora, era una macchina da guerra, non importava quale fosse la tecnica adoperata. Come le macchine da guerra precedenti, infatti, veniva considerato un metodo scorretto e non cavalleresco di fare la guerra.

Le guerre napoleoniche
Questo modo di pensare cambiò radicalmente con il passare del tempo, poiché l'influenza delle artiglierie sui campi di battaglia aumentò sempre di più, fino ad arrivare al periodo napoleonico, in cui l'artiglieria campale giunse al suo primo, vero uso in guerra. Per la prima volta, infatti, i cannoni da campo vennero raccolti in batterie  e reggimenti, in modo tale da massimizzare l'efficienza del fuoco: in questo modo, i cannoni potevano essere amministrati molto più facilmente in battaglia e incrementavano in modo notevole la letalità del bombardamento. Un'altra innovazione di Napoleone Bonaparte fu l'effettiva standardizzazione delle batterie: se negli altri eserciti era possibile trovare nella stessa batteria cannoni di diverso modello e con calibri diversi, in quelle napoleoniche di converso tutti i cannoni avevano lo stesso calibro, in modo tale da rendere l'approvigionamento estremamente più semplice. In questo periodo il cannone diventa la vera arma che vince le battaglie, diventando sempre più importante in Europa come in America. Non è un caso che l'impresa descritta dal libro abbia le sue origini proprio negli Stati Uniti, "dove l'impossibile diventa probabile".

"Ben altro erasi veduto durante la guerra federale! Al combattimento di Gettysburg, un proiettile conico lanciato da un cannone rigato colpì centosettantatrè confederati, ed al passaggio del Potomac una palla Rodman mandò in un mondo al certo migliore dugendo quindici sudisti."
 Dalla Terra alla Luna, Jules Verne, pagina 5, capitolo Il Gun Club

L'evoluzione tecnica nei cannoni si vide anche nei nuovi materiali che vennero utilizzati per realizzare la canna dell'arma (per esempio, dal bronzo e dal ferro si passò alla ghisa e all'acciaio), mentre nel caricamento si passò dalla più datata avancarica alla retrocarica, sistema utilizzato fino ad oggi per ogni arma da fuoco, se si escludono i mortai.

L'industrializzazione
Ritornando al periodo della Rivoluzione Industriale si può notare come anche i proiettili abbiano subito importanti evoluzioni: dalle pietre usate nelle bombarde medievali si era passati alle più piccole ma più efficaci palle in ferro, per arrivare poi ai proiettili esplosivi, ovvero palle di cannone cave e dotate di una miccia che doveva far esplodere il colpo un certo tempo dopo l'innesco. Inizialmente questi proiettili erano sparati dai mortai (armi ad alzo tendenzialmente superiore ai 45° e con canna estremamente corta) o dai cosiddetti howitzer (obici), ibridi tra i cannoni da campo e i mortai in cui una canna poco più lunga di quella di un mortaio veniva montata su un affusto di cannone da campagna. Le "banali" sfere metalliche avevano un peso standard di 4, 8 o 12 libbre, che definiva tra l'altro il calibro della bocca da fuoco.

La qualità e la precisione delle armi fabbricate continuò ad aumentare fino a poter introdurre, verso la fine del XIX secolo,  la rigatura delle armi.
Non molto tempo prima, inoltre, era stata abbandonata la tradizionale misurazione del calibro in libbre per adottare quella attuale che tiene conto del diametro della canna.

Le guerre mondiali

Con lo sviluppo sempre più avanzato delle tecniche metallurgiche si  riuscì nel periodo delle due guerre mondiali a costruire pezzi di proporzioni mastodontiche, con mortai con calibri da 903mm e cannoni ferroviari con un calibro di 800mm (il cannone Dora e lo Schwerer Gustav furono appunto i più grandi cannoni mai usati in guerra), montati su vagoni ferroviari appositamente costruiti. Spesso, nelle zone dove i cannoni vennero effettivamente adoperati i binari che dovevano sostenere il peso del pezzo non esistevano e vennero costruiti ad hoc. Queste armi erano troppo voluminose per venire mosse con gli eserciti mobili che hanno caratterizzato quel conflitto e dunque spesso vennero utilizzati per l'assedio di città-fortezze (per esempio, nell'assedio di Sebastopoli), se mai vennero effettivamente adoperati. Nonostante questi mostri, con la Seconda Guerra Mondiale il ruolo dell'artiglieria venne in un certo senso ridimensionato: la maggiore efficacia dell'aeronautica nel distruggere bersagli a terra ridusse l'effettiva necessità di colpire i bersagli da chilometri di distanza con le artiglierie. Inoltre, le artiglierie a proiettile vennero per certi versi sorpassate dall'introduzione di artiglierie missilistiche sempre più sofisticate ed efficaci, oltre che dai missili da crociera veri e propri. Nonostante tutto questo, però, l'artiglieria a proiettile viene tutt'ora utilizzata quando le altre soluzioni non sono applicabili, per esempio se è necessaria una certa precisione e le posizioni nemiche sono protette da difese antiaeree tali da impedire ogni genere di attacco di altro genere. Esistono anche altri tipi di progetti che puntano a rivalutare l'uso del cannone nei confronti della guerra navale, dalla quale l'arma è stata praticamente bandita con l'introduzione di nuovi missili di crociera, sempre più potenti e precisi.

Le armi aeronautiche
Un altro uso particolarmente interessante del cannone è il suo impiego aeronautico, iniziato durante la seconda guerra mondiale e tutt'ora adoperato come arma per i velivoli da combattimento. I cannoni aeronautici devono sottostare a diverse e differenti richieste ingegneristiche per risultare effettivamente utili, quali precisione e rapidità di fuoco. Tali armi risultano in effetti essere più affini alle mitragliatrici piuttosto che ai cannoni descritti fino ad ora, differendo dalle prime più che altro per il loro calibro. A seconda del ruolo del velivolo, i cannoni di questo genere vengono utilizzati come arma d'attacco al suolo o ad altri velivoli (i cosiddetti fighter-bomber tendono in effetti ad avere un arsenale di questo genere particolarmente ben fornito, che può arrivare a velivoli quali il Thunderbolt II, progettato completamente attorno al suo cannone) oppure come arma di difesa dell'aeromobile, come in alcuni bombardieri strategici della seconda metà degli anni Quaranta.

Come si è visto, la storia del cannone e delle sue varianti è già di per sè un argomento piuttosto vasto, che andrò a studiare più approfonditamente nel corso del blog e del periodo pre-esame. 

Nella seconda parte dell'intervento descrivo i tre principali tipi di cannone, negli articoli su protezioni e fortificazioni descrivo i diversi generi di "contromisure" mentre negli interventi su proiettili e unità di misura si può trovare una descrizione del funzionamento delle armi e delle forze implicate. La rigatura delle canne viene descritta più approfonditamente altrove.

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