venerdì 31 maggio 2013

Le armi in gioco

Sono passati gli anni in cui i bambini ricevevano un fucile da cowboy che sparava tappi o proiettili di simile sostanza, che tendevano solo a rompere vasi preziosi in casa. Con l'evoluzione della guerra, così come con il suo relativo allontanamento dal mondo Occidentale - l'ultima guerra combattuta sul terreno delle "Grandi Potenze" è stata la Seconda Guerra Mondiale - si è realizzato un fenomeno tanto diffuso quanto discutibile: l'emulazione della guerra in molte delle sue vesti, da un punto di vista prettamente virtuale a una sempre più precisa riproduzione degli scontri tra soldati realizzata praticando soft air. In questo intervento descriverò in modo molto generale i vari modi con cui la guerra è diventata un gioco, dando prima una cronologia dei giochi di guerra e analizzando poi i più diffusi. 

 

Il primo e, probabilmente, più famoso "gioco di guerra" è il gioco degli scacchi. Nati intorno al VII secolo in Oriente e arrivati in Europa attorno al 1000, gli scacchi risultano essere uno dei passatempi più longevi mai inventati. Sono ancora estremamente popolari grazie alla possibilità di giocare dovunque si possa portare una scacchiera e i pezzi. La possibilità di giocare per corrispondenza lo rende un anticipatore di quelli che ora sono i giochi in rete. 
Per approfondire questo argomento rimando alla voce wikipedia sugli scacchi.

Rimanendo nell'ambito dei giochi da tavolo si potrebbero trovare vari esempi, come Risiko, gioco nel quale si deve letteralmente conquistare il mondo per raggiungere il proprio obiettivo segreto. Giochi da tavolo di questo genere vengono definiti strategici, proprio perché lo scopo risulta essere trovare tattiche strategicamente migliori per battere gli avversari.

 
Un'evoluzione nella complessità e nel dettaglio riservato alla preparazione di questi giochi si ha nei Wargame, in cui si riproducono sia battaglie ed avvenimenti storici realmente accaduti per immaginare cosa sarebbe potuto succedere se qualche condizione fosse stata modificata, sia scenari completamente fantastici o fantascientifici. In questi ultimi, oltre allo spiccato elemento strategico dato dalle particolari abilità di ogni miniatura schierata sul terreno, grande importanza è ricoperta dalle ambientazioni in cui si svolge il gioco. 

Con l'introduzione dei computer e dei videogiochi il genere dei wargame è stato esportato ad un pubblico sempre maggiore, costituendo tuttora uno dei generi più diffusi su pc. Questi possono essere distinti in due categorie separate, anche se si possono comunque trovare casi in cui le due categorie convivono (per esempio nella serie Total War), ovvero RTS (Real Time Strategy, strategici in tempo reale) e TBS (Turn Based Strategy, strategici a turni). Se i primi enfatizzano l'abilità del giocatore nel reagire alle situazioni in tempo reale, producendo per esempio le unità necessarie a sconfiggere il nemico, risultando quindi affini a giochi d'azione, i secondi invece puntano su un metodo più ragionato che troverà nel pianificare in anticipo di numerosi turni quello che si dovrà fare. Tra i più famosi RTS si trova Starcraft e il  suo seguito Starcraft 2: questi giochi sono caratterizzati da una velocità dell'azione tale da essere quasi dei giochi d'azione, tanto che sono considerati sport nazionale in Corea del Sud (articolo sul gioco professionistico). Per quanto riguarda i TBS, invece, la serie più conosciuta è Civilization, giunta al quinto titolo. 

Se esistono giochi strategici nei quali si diventa il condottiero di un esercito o di una nazione, esistono pure esempi di giochi nei quali si entra a far parte dell'esercito, combattendo in battaglie più o meno reali e in vari ambiti temporali. I giochi di questo tipo sono solitamente d'azione e chiamati sparatutto (in prima o terza persona a seconda del punto di vista del giocatore). Tali videogiochi risalgono già agli anni Novanta, sebbene è solo da qualche anno a questa parte che il punto di vista descrive anche il genere: se un gioco è in terza persona (quindi con la telecamera che inquadra le spalle del personaggio) si parla solitamente di giochi d'azione, con alcune dovute eccezioni, mentre un gioco in prima persona (in cui la telecamera segue gli occhi del protagonista) che include armi viene considerato sparatutto. 
Tale generalizzazione deve essere presa molto alla larga, perché un'analisi più approfondita troverebbe esempi che contraddicono entrambe le classificazioni. 
Esempi di sparatutto in prima persona si trovano nella serie di Call of DutyBattlefield, mentre per quanto riguarda quelli in terza persona si pensa a Gears of War. In realtà, la categoria degli shooter è estremamente diffusa e al momento è una tra quelle con più successo dal punto di vista commerciale (se non da quello qualitativo). 

Come ultimo esempio di "gioco di guerra" non si possono dimenticare sport come Paintball o Soft Air, nei quali il giocatore combatte in modo più o meno realistico una battaglia contro delle squadre avversarie. Tali sport possono sembrare poco diffusi, ma esistono numerosi circoli e gruppi che praticano queste specialità. Il soft air, soprattutto, è particolarmente apprezzato per il notevole realismo della simulazione, con equipaggiamenti e repliche delle armi estremamente fedeli alle controparti reali. Soprattutto, la possibilità di "personalizzare" il proprio equipaggiamento rende tutto più personale e fa prendere a questo sport sempre più piede tra chi è interessato all'argomento.

Per quanto realistici e appassionanti tutti questi passatempi possano essere, non bisogna comunque dimenticare che praticandoli si cerca di imitare (con realismo più o meno spinto) situazioni nelle quali non ci si vorrebbe mai trovare, tra l'altro divertendosi a farlo. Si potrebbe dunque criticare un simile interessamento all'argomento, perché potrebbe portare a credere che la guerra sia meglio di quanto non sia davvero, ma non credo sia così. In realtà non posso parlare in modo, come dire, imparziale dell'argomento poiché sono anch'io appassionato (se non lo fossi, non starei facendo questo blog), ma ritengo che non ci sia nulla di male nell'appassionarsi a qualcosa quando si mantiene la cognizione del fatto che "the real thing" è del tutto diversa dalla simulazione. Se si mantengono queste misure, giocare con wargame e giocare a calcio è la stessa cosa. Se non altro, cambia l'idea che altri si fanno del nostro passatempo, ma la cosa esula dall'argomento del blog e dunque non la tratterò.

Tutti i link sono stati visitati il giorno 31-05-13.

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